Negli ultimi mesi uno dei tormentoni finanziari sono state le criptovalute; territorio nuovo per gli investitori, grandi e piccoli, tra mining e studi statistici, le Criptovalute hanno segnato il mercato finanziario attuale, portando alcuni risparmiatori ad investire notevolmente nella volatile e nuova valuta.
Il Bitcoin ha visto una esplosione vera e propria che ha portato il suo valore a crescere immensamente, trasformandosi in una miniera d’oro per coloro che avevano acquistato i gettoni virtuali in tempi non sospetti.
Ecco però che arrivano delle dichiarazioni molto gravi che potrebbero tarpare le ali alla neonata realtà finanziaria.
Pare infatti che almeno la metà dei rialzi del Bitcoin visti nel corso dell’anno passato, sia legata a una campagna di manipolazione dei prezzi architettata ad hoc. Ad affermarlo è uno studio condotto da John Griffin, professore di finanza presso l’università del Texas.
Lo studio riapre il dibattito sul valore e sulla sicurezza delle criptovalute. Sembra infatti che i guadagni ottenuti siano stati pilotati da grandi attori del mercato finanziario invece che da naturali fluttuazioni della borsa.
Lo studio è stato effettuato studiando piattaforme come Bitfinex, fautrice di una valuta virtuale secondaria, il Tether, un token legato strettamente al valore di Bitfinex.
La notizia non è passata inosservata e ha portato il Bitocoin a iniziare il suo calo di valore presso Wall Street. Il mercato è molto sensibile a questo tipo di notizie, il calo potrebbe essere quindi solo momentaneo. di sicuro però la criptovaluta, già accusata di essere pericolosa per la sua estrema volatilità, potrebbe risentire di fronte alla minaccia di modifiche artificiali al suo valore, studiate da grandi entità di mercato per arricchirsi a dismisura, a scapito magari dei normali investitori, ignari delle grandi manovre e di conseguenza vittime di improvvise svalutazioni, che altro non farebbero che rispecchiare invece la reale fluttuazione di valore.
