Occhi azzurri, una chioma da Barbie e tanti tatuaggi: Veronica De Simone si presenta proprio per com’è davvero, un mix di grinta e dolcezza. Proprio come la sua voce, che le ha permesso nel 2013 di arrivare al grande pubblico, con la partecipazione a The Voice of Italy, terzo posto finale e tanti complimenti da tutti, specie da Raffa. Da lì a poco, l’album d’esordio, Nati liberi, per arrivare dunque al salto sul palco dell’Ariston per Sanremo 2014, dove Veronica è in gara nella categoria ‘Nuove proposte’ con Nuvole che passano.
Veronica De Simone si racconta in un’intervista esclusiva a Blog di Cultura, svelandoci, tra le altre cose, come nasce il suo secondo lavoro in studio, Ti presento Maverick, grazie al quale la 24enne di Massa ha collaborato, per la stesura di alcuni testi, con autori come Niccolò Fabi e Niccolò Agliardi.
– Cosa ti ha lasciato l’esperienza sanremese?
Veronica: The Voice era stato impegnativo, Sanremo ancor di più. La soddisfazione di arrivare sul palco dell’Ariston solo con le mie forze è stata davvero grande.
– A Sanremo 2014 l’unica concorrente proveniente dalle ultime edizioni dei talent è stata proprio Veronica De Simone. Credi che l’effetto-talent nell’immediato futuro sia destinato a scemare o si riproporrà?
Veronica: “Credo stia andando a scemare, per il semplice motivo che non c’è nulla al mondo che rimanga uguale. I talent non fanno eccezione. Per me è stato un mezzo come un altro per farmi conoscere: difatti deve essere bravo chi vi partecipa a farsi conoscere e sfruttare l’occasione che gli capita, considerando anche che si ha a che fare pur sempre con un programma televisivo, un gioco. La differenza, più che i talent, la fanno le persone, vince chi rimane sé stesso.”
– Il tuo secondo album, uscito lo scorso febbraio, si chiama ‘Ti presento Maverick’. Cosa significa?
Veronica: “Considerando che adoro i cani, volevo esprimere la definizione di ‘cane sciolto’, un animale dotato sia del lato istintivo che di quello umano. Credo che allo stesso modo l’essere umano abbia una parte animalesca, legata in particolare al cuore. É proprio grazie all’istinto, che mi caratterizza, che ho fatto le scelte più importanti della mia vita: fino ad ora ho preso sempre quelle giuste e pian piano si sta iniziando a formare il disegno della mia vita. Ecco, se si seguisse maggiormente l’istinto, forse si realizzerebbero più sogni.”
– Quindi il disco ha molto di autobiografico…
Veronica: “Moltissimo. Sia in relazione ai brani scritti da me che a quelli scritti da altri grandi autori con cui ho collaborato, Niccolo Fabì o Niccolò Agliardi. Parlano di me e non solo, parlano di storie vere. A me interessa che ogni canzone racconti qualcosa di vero, che non sia composta da parole a caso.”
– Si dice che la bellezza salverà il mondo. In che modo secondo te?
Veronica: “Difficile dirlo, perché la vera bellezza è la vita, nella sua semplicità. Con la confusione che regna, l’unico modo per resistere ai cambiamenti del mondo è resistere alla tentazione di imboccare le strade più facili e mantenere la purezza del proprio essere, anche quella infantile.”
– C’è un artista in particolare con cui sogni di duettare?
Veronica: “Ce ne sono tanti, troppi. Un sogno l’ho già realizzato però, seppur in parte, quando ho duettato virtualmente con Franco Califano (in Quello che non sappiamo, ndr), uno degli artisti che ho amato di più.”
– Uno sguardo al futuro: Veronica ci tornerà a Sanremo, da big?
Veronica: “Impossibile dirlo adesso. Sanremo è stata un’esperienza decisamente impegnativa, mi ci ha portato davvero il destino. Difficilmente ripeto due volte lo stesso percorso però il palco dell’Ariston conserva anche per me il suo innegabile fascino. Chi vivrà vedrà insomma ma per il momento ho altri progetti.”