“Via col vento”, uno di quei capolavori immortali che almeno una volta nella vita dobbiamo aver visto. Un film che ha fatto la storia del cinema: dai costumi sontuosi, alla colonna sonora tra le più celebri al mondo, fino a quelle battute memorabili “Domani è un altro giorno” e “Francamente me ne infischio”, pronunciate dai protagonisti di questa storia d’amore tormentata Rossella O’Hara (la splendida Vivien Leigh), e Rhett Butler (interpretato dall’affascinante Clark Gable). Tratto dall’omonimo romanzo di Margaret Mitchel, la pellicola diretta da Victor Fleming debuttò nel 1939 riscuotendo da subito un enorme successo e conquistandosi la bellezza di 10 oscar. Ancora oggi “Via col vento” è il film che detiene il record per il maggior incasso nella storia del cinema (oltre 3 miliardi di dollari secondo il tasso di inflazione). Le avventure della ricca e viziata Rossella O’Hara si intrecciano con quelle della Guerra di Secessione americana. Rossella è una donna forte, determinata, a tratti anche egoista e arrogante, che affronta con coraggio e ostinazione le difficoltà della guerra. Vuole tutto dalla vita, soprattutto Tara, la sua casa. Finirà per averla perdendo però l’uomo che ama.
“Via col Vento” è ambientato nel profondo sud degli Stati Uniti, in Georgia. Ma nessuna scena del film è stata realmente girata ad Atlanta e dintorni. La piantagione di Tara, dove Margaret Mitchell ambientò l’epopea di Rossella O’Hara, in realtà non esiste. Eppure nei dintorni di Atlanta è facile imbattersi in magioni ottocentesche, che ricordano quella inventata dalla penna della scrittrice. Secondo molti, la tenuta che ispirato quella del romanzo, è Stately Oaks, una residenza del 1839, che si trova a Jonesboro, nella contea di Clayton (la stessa dove nel libro si trova Tara). La Tara del grande schermo, invece, è stata completamente ricostruita su di un lotto dei Selznick International Studios di Culver City (Hollywood, California) dove vi rimase oltre 20 anni prima di essere venduta alla Southern Attractions, Inc. con l’intenzione di farne un’attrazione turistica. Un progetto però mai realizzato. Il set fu comprato nel 1979 dalla moglie dell’ex governatore della Georgia, Betty Talmadge che regalò la porta di ingresso alla casa-museo dedicata a Margaret Mitchell di Atlanta, dove si trova tutt’ora. Il resto è rimasto stipato in un vecchio fienile, fino a quando Peter Bonner, non l’ha scoperto e da allora si batte per portarlo agli antichi splendori.
Fittizia è anche la grande casa di Atlanta, in cui Rossella e Rhett si trasferiscono dopo il loro matrimonio, anche se alcuni dettagli – il viale di accesso e i prati che lo costeggiano – furono riprodotti tenendo a mente il maestoso ingresso dei Culver Studios, al 9336 di Washington Boulevard. Anche l’esterno delle Dodici Querce fu completamente inventato usando la tecnica del bozzetto dipinto su tela ma, il lungo viale e il giardino furono ispirati dalla famosa Avenue of Oaks che si trova nella Piantagione Boone, a nord di Charleston, usata tra l’altro anche come location del film “Le pagine della nostra vita”. Per il portico esterno e per gli interni, invece, gli scenografi presero spunto dalla Greek Revival Home, una dimora storica di Atlanta che pare servì alla stessa Mitchell come ispirazione per le Dodici Querce. Girata negli studios di Los Angeles anche la celebre scena dell’incendio di Atlanta. A bruciare furono le scenografie di vecchi film della MGM, tra cui quelle ancora intatte di King Kong; l’altra scena iconica, quella con Rossella che giura di non dover mai più soffrire la fame, è stata girata invece a Lasky Mesa, Calabasas, a nord-est di Los Angeles presso la Simi Valley. Il pittoresco mulino che si vede invece all’inizio del film è il North Little Rock Mill, e si trova nel TR Pugh Memorial Park a North Little Rock, Arkansas.
Torniamo ad Atlanta. Vi ricordate quando Rossella, ormai vedova, va ad abitare a casa della Zia PittyPatt in Peachtree Street, Atlanta? La scelta non fu del tutto casuale. Era qui, al civico 990, che viveva Margaret Mitchell, al pianterreno di un’abitazione storica oggi diventata una casa-museo dove sono esposti oggetti personali (come la sua macchina da scrivere), cimeli del film e le copertine delle prime edizioni del romanzo provenienti da ogni parte del mondo. Da un museo all’altro, il Road to Tara museum, a Jonesboro, celebra il percorso di Rossella in fuga da Atlanta per tornare alla sua Tara: espone perle rare legate a “Via col vento”, comprese le riproduzioni dei vestiti più belli indossati da Rossella. In direzione opposta, a Marietta, c’è il Gone with the Wind Museum, un’altra variante del tema, molto più ricco di chicche legate al film: dai contratti firmati dalle star, ai copioni fino al vestito originale che Rossella indossa al ritorno da Charleston dopo aver sposato Rhett.