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Tra qualche giorno, per l’esattezza il 17 maggio, avrà inizio la Notte dei Musei. Si tratta di un’iniziativa promossa da Dario Franceschini, attuale Ministro della Cultura, e grazie alla quale sarà possibile visitare, al prezzo simbolico di un euro, i principali siti culturali e artistici nella fascia d’orario mediamente compresa tra le ore 20 e le 24. Tuttavia, tale progetto non verrà esteso a quello che rappresenta l’emblema del patrimonio culturale italiano, ossia il nostro amato Colosseo. Tale disfunzione non è dovuta né all’insufficienza di fondi, né tantomeno ad eventuali requisiti di agibilità, bensì la causa risiede molto più banalmente nella mancanza di cinque volontari interni dei 15 totali che dovranno svolgere la mansione di custode. Lo stesso ministro dichiara infatti, con un pizzico d’imbarazzo, che in base alle norme e agli accordi sindacali in vigore deve essere presente almeno un terzo del personale di custodia e la cui adesione è meramente facoltativa.

Sulla questione è intervenuto lo stesso sindaco di Roma, Francesco Marino il quale ha lanciato il seguente appello “La questione è molto chiara: il ministro può aprirlo soltanto se tra tutto il personale a disposizione ci sono almeno cinque persone che in maniera volontaria accettano di lavorare, ovviamente venendo compensati per il loro lavoro. Da romano e da sindaco sono certo che ci saranno cinque persone, che di fronte al desiderio di tanti turisti e romani di visitare il Colosseo, vorranno sacrificare alcune ore del loro tempo per consentire l’apertura del Colosseo. Questo è l’ostacolo che c’è in questo momento e non è superabile dalle normative attuali con del personale esterno trovato attraverso un’alleanza assessorato alla Cultura-Mibact. Spero davvero che ci sia un senso di generosità e responsabilità e che il Colosseo possa essere aperto”.

Sono moltissime le altre sedi archeologiche e culturali che hanno aderito, circa 420, tra le quali l’Egizio di Torino, il Maxxi di Roma, il Museo Ebraico di Bologna e molti altri consultabili sul sito . Secondo il ministro questa sarà “l’occasione buona per far conoscere i musei ad un pubblico più vasto non solo ai turisti, ma anche ai tanti che non sono mai entrati nei musei delle loro città”.

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