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“Le mie foto sono racconti di un mondo in caduta. E che caduta: rovinosa, inaspettata, di quelle che al cinema non mancano di strappare una risata liberatrice allo spettatore, ma solo dopo un insostenibile disagio. Personaggi stremati che si lasciano schiantare senza alcun tentativo di salvarsi, impossibilitati dalla stanchezza della rappresentazione quotidiana del vivere. Nascondo il volto dei miei personaggi perché è il corpo che parla di loro, e le cadute sono il punto di non ritorno. C’è un detto che dice che bisogna toccare il fondo per ricrearsi, ebbene la caduta dei miei personaggi è il loro toccare il fondo, il limite oltre il quale non si può più spingere il falso sé. Ognuno di loro salva un oggetto che trattiene in mano, che simbolizza proprio questa falsificazione”.

Sandro Giordano, in arte Remmidemmi, spiega così il suo originale progetto ‘In Extremis (bodies with no regret)’ : la rappresentazione di un mondo in rovinosa e inesorabile caduta. Immagini che suscitano il riso, che a un’osservazione più attenta si stringe però in un sorriso riflessivo.

“Il mio progetto fotografico nasce da un brutto incidente in bici avvenuto l’estate scorsa. Durante la caduta ho mantenuto stretto l’oggetto che stavo tenendo, anzichè lasciarlo andare. Di certo se avessi avuto entrambe le mani libere non mi sarei fatto tanto male. Qualche settimana dopo un mio amico si è rotto una gamba tra gli scogli per evitare che il suo iPhone cadesse in acqua. Ho iniziato a preoccuparmi. Viviamo in una triste epoca in cui le cose materiali, costose o meno, sono diventate più importanti delle nostre vite. Anche un pò per gioco, dopo qualche mese ho iniziato a sentire il bisogno di “immortalare” proprio quel momento. Il momento dell’impatto. Ma in chiave ironica, proprio per sdrammatizzare. Guai se non ci fosse il lato comico nella tragedia. Mi piace che la gente possa rispecchiarsi nei personaggi delle mie foto, in incidenti di vita quotidiana da cui tutti, nessuno escluso, potremmo essere potenziali vittime. Se da quella risata nasce anche una riflessione io ho portato a termine la mia missione

Credits photo: Sandro Giordano

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