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La polemica che si è creata in seguito alla chiusura del Colosseo, dovuta alla convocazione di un’assemblea dei lavoratori, non si è ancora placata. E così, anche il leggendario critico d’arte e opinionista Vittorio Sgarbi ha voluto esprimere la sua opinione. Questa volta, però, ha scelto di farlo sulla sua pagina Facebook.

Con il suo post, Vittorio Sgarbi ha voluto fare delle precisazioni sulla vicenda Colosseo. Infatti, la chiusura dell’anfiteatro romano non è avvenuta per colpa di uno sciopero, ma per un’assemblea dei lavoratori convocata regolarmente. Il critico d’arte ha poi continuato: “La chiusura era dalle 8:30 alle 11:00, due ore che non possono far pensare che l’Italia non funziona“, riferendosi alle parole di molti personaggi illustri che, in questi giorni, hanno manifestato il loro disappunto, definendo la chiusura del Colosseo come un gravo danno di immagine all’Italia e alle sue istituzioni.

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Roma non è Palmira, il Colosseo non è l’unico monumento di Roma, se è chiuso per 2 ore il Colosseo un turista va a vedere altre cose. Questa è una polemica strumentale“, ha dichiarato Sgarbi, che ha giudicato la polemica sul Colosseo come un modo efficace per fare della cattiva pubblicità all’Italia senza attenersi alla verità dei fatti, ma ingigantendo un fatto dalla portata minima.

Un turista che non va a vedere altro e che vuole vedere solo il Colosseo è un cretino che non merita di vedere l’Anfiteatro Flavio“. Con questa frase Vittorio Sgarbi ha concluso il suo messaggio, ribadendo che Roma merita di essere visitata non solo per il suo Colosseo, ma per moltissimi altri monumenti, musei e luoghi d’arte e cultura che i turisti, purtroppo, tendono a sottovalutare o, addirittura, dimenticare.

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