CONDIVIDI

Siamo oramai agli sgoccioli. Manca davvero poco ai Live Show di X Factor 9, il talent show condotto da Alessandro Cattelan che, come negli anni precedenti, cerca la nuova popstar della musica italiana, l’erede di Francesca Michielin, Chiara e Lorenzo Fragola.

Ieri sera sono andati in onda la prima parte dei Bootcamp, con l’oramai collaudato meccanismo del Six Chair Challenge. I giudici, infatti, già divisi per categorie, devono decidere, tra i 12 rimasti per ciascuna categoria, i sei da portare agli Home Visit. E’ un meccanismo dinamico, ma anche alquanto crudele, visto che i giudici possono decidere, a sedute occupate, di sostituire chi già è seduto, infrangendo quel sogno che sembrava così vicino.

Ieri sera sono andate in onda le scelte di Fedez, coach dei Gruppi e delle Band, e di Elio, capitano degli Over. La prossima settimana saranno Mika, che guiderà i Under Uomini, e Skin, giudice delle Under Donne, i protagonisti dei Bootcamp.

Ecco i migliori e i peggiori, secondo il nostro giudizio, dei primi Bootcamp

TOP

X Factor 9, il meglio e il peggio dei primi Bootcamp

Landlord: Sicuramente sono giovani e possono fare molto di più, ma nelle loro esibizioni c’è sempre molta coerenza, pulizia e la ricerca di qualcosa di nuovo. Francesca, la cantante, è uno dei punti di forza di questa band, con la sua voce quasi onirica, perfetta sul brano di Lykke Li. Secondo noi meritano i Live Show.

X Factor 9, il meglio e il peggio dei primi Bootcamp

Traccia 24: Alle Auditions avevano convinto con Fatti mandare dalla mamma, ma, secondo noi, ieri sera hanno dato davvero il massimo sulle note di Notte prima degli esami. Un’esecuzione precisa, fresca e divertente, con un’interpretazione originale. Un’ingiustizia la loro eliminazione: c’era chi meritava meno.

X Factor 9, il meglio e il peggio dei primi Bootcamp

Urban Strangers: Il duo, che aveva impressionato tutti alle Audition con una reintepretazione singolare di No Church in the wild, convince anche questa volta. L’armonia tra le due voci è impressionante ed il look a metà strada tra i bravi ragazzi e i protagonisti di un teen horror è azzeccato. Fedez ha parlato di performance meno efficace, ma, secondo noi, era solo una questione di brano. Da Live Show.

X Factor 9, il meglio e il peggio dei primi Bootcamp

Iron Mais: questa folle band, tutta rock e aratro, convince sempre di più e Fedez fa bene a scommettere su di loro. Hanno rivoluzionato testo e musica di un brano lontanissimo dalla loro cifra stilistica come Pop Porno e lo hanno fatto con ironia, armonia e grande talento. Meritano i Live.

X Factor 9, il meglio e il peggio dei primi Bootcamp

Davide Sciortino: Nonostante abbia sofferto la separazione (solo nel talent) dalla sua amata, Davide ai Bootcamp ha davvero spettinato tutti. Dopo la passionale Iron Sky, questa volta dimostra grande duttilità cantando un brano come Clint Eastwood. Ha tecnica e talento, ma riesce sempre ad interpretare e ad essere innovativo. Ai Live potrebbe fare un ottimo cammino.

X Factor 9, il meglio e il peggio dei primi Bootcamp

Diego Esposito: Se alle Audition non ci aveva granché convinto, questa volta, invece, strega tutti con la sua Guarda che luna, affascinando e ammaliando con la sua voce molto interessante.

X Factor 9, il meglio e il peggio dei primi Bootcamp

Sara Loreni: Se non avesse rinunciato, con la solita eleganza che la contraddistingue, un posto al Live Show sarebbe stato suo. Dopo Glory Box, si rende magica con una versione rivoluzionata di Stand By Me, classico della cultura americana. La ragazza era una delle punte di diamante di quest’edizione e sicuramente la sua mancanza si sentirà, ma è certo che con un talento del genere non faticherà ad affermarsi al di là di X Factor.

FLOP

X Factor 9, il meglio e il peggio dei primi Bootcamp

Dramalove: i ragazzi sembrano una cover-band di medio livello dei Muse. Per questo, l’affrontare un brano tostissimo come Chandelier è sembrato troppo azzardato. Inevitabile la loro eliminazione.

Panicles: La peggiore esibizione della serata. Ad X Factor si ha una sola possibilità e questi ragazzi se la sono giocati davvero male, con un pastrocchio rock sulle note di un tormentone da discoteca trash come Pompo nelle casse.

X Factor 9, il meglio e il peggio dei primi Bootcamp

Van Houtens: i fratelli italo-britannici si dimostrano spocchiosi e arroganti, non creando, come ha giustamente affermato Fedez, un legame con il pubblico, che li ha fischiati ripetutamente. Inoltre, loro hanno affermato di aver portato il punk, ma X Factor era, è e sarà sempre un programma pop.

RISPONDI

Please enter your comment!
Please enter your name here

tredici − 8 =