A poche ore dall’uscita nelle sale di X-Men Apocalypse, ultimo capitolo della saga dedicata ai mutanti Marvel prodotta dalla Fox, sale la curiosità per vedere come Byian Singer e i suoi siano riusciti a trasportare sul grande schermo una delle sfide più epiche che la carta stampata ricordi. Doverosa premessa per chi si avvicinerà alla pellicola da inesperto è quella di evitare assolutamente il paragone con “Captain America: Civil War”, impossibile già in partenza. I film dedicati agli allievi del professor Xavier sono infatti da sempre caratterizzati da un’atmosfera dark molto differente da quella ironica e rassicurante dell’MCU, ed è inevitabile che al cinema attirino meno giovanissimi.
Non è facile approcciarsi poi ad un film degli X-Men, perchè la saga, sul grande schermo da ben sedici anni, ha subito una serie continua di evoluzioni, spesso confuse, che hanno portato col passare del tempo alla creazione di una serie di paradossi temporali e di realtà alternative, magari sì fedeli ai fumetti, ma molto poco facili da digerire per un pubblico inesperto. Così capita di assistere alla terza pellicola in cui i mutanti appaiono nella loro forma più giovane (dopo X-Men – L’inizio e X-Men – Giorni di un futuro passato), interpretati da un cast stellare che vede in prima fila la Mystica di Jennifer Lawrence e il Magneto di Michael Fassbender, e una serie di attori emergenti tra i quali spicca la bellissima Sophie Turner (Jean Grey), conosciuta per il ruolo di Sansa Stark in “Game of Thrones”.
Parola d’ordine quella di dimenticare una possibile continuity logica con Avengers e co. (i diritti dei due prodotti Marvel appartengono a due case produttrici differenti); capita così di assistere a un Quicksilver vivo e vegeto dopo che la sua controparte in “Age of Ultron” è morta durante l’assedio di Sokovia. E da trascurare anche le morti dei vari personaggi viste nelle precedenti pellicole sui mutanti, poichè di fatto quella nuova si colloca in un contesto temporale antecedente a quello delle vicende dei primi film.
Grande curiosità poi per il villain, l’Apocalisse che dà il titolo al film; primo mutante della storia, dotato di un potere enorme tanto da farlo paragonare a un dio; sul personaggio interpretato da Oscar Isaac si giocherà gran parte della riuscita della pellicola. L’errore dietro l’angolo è infatti quello di trasformarlo in un cattivo senza troppe sfumature, quando invece la sua natura lo rende più che altro un antieroe convinto di fare la cosa giusta, sull’orma insomma del Magneto delle altre pellicole (e non a caso il mutante sarà uno dei cavalieri che Apocalisse sceglierà per la sua missione).
Non resta che attendere l’esordio al cinema di X-Men Apocalypse per vedere se si potrà realmente parlare (come già qualcuno ha fatto) del migliore cinefumetto di un anno cinematografico già di suo ricchissimo.