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Uno spin off, un reboot: ci potrebbero essere molti modi per descrivere X-Men Giorni di un futuro passato, ma l’aggettivo migliore è senza dubbio cambiamento. In un solo film di 134 min sono stati cancellati gli episodi precedenti, soprattutto “X-Men – Conflitto finale”, criticato da diversi fans. La regia è firmata da Bryan Singer, che torna così al timone dopo aver diretto X-Men e X-Men 2 che avevano invece avuto un buon successo di critica e pubblico. Il protagonista è Hugh Jackman, ma il cast nel suo insieme è di ottimo livello, con il premio Oscar Jennifer Lawrence, che torna ad indossare i panni della bella e misteriosa Mystica, il ritorno di Sir Ian Mckellen in quelli di Magneto e Patrick Stewart in quelli del Professor X. I due, da giovani, hanno invece il volto rispettivamente di Michael Fassbender e di James McAvoy. Il compositore e montatore John Ottman torna con il regista, con cui vanta una collaborazione ventennale, e per cui ha già lavorato in X-Men 2.

Il film inizia in una situazione surreale: delle sentinelle hanno preso il sopravvento e l’umanità è stata quasi interamente sterminata, con i pochi mutanti superstiti che si riuniscono per tentare disperatamente di cambiare le cose. Sarà il Professor X a proporre la soluzione. Tutto è iniziato nel 1974 quando Mystica ha ucciso lo scienziato Bolivar Trask dando il via al suo diabolico progetto contro i mutanti. Ora spetterà a Wolverine tornare nel passato e far unire le forze ai giovani Charles ed Eric, che si odiavano come all’inizio della precedente trilogia in quegli anni, per salvare l’anima di Mystica e il futuro della loro razza.

Una pellicola molto lenta rispetto allo stile dei Marvel Studios, in cui la parte narrativa è sicuramente messa in primo piano rispetto all’action, elemento che può costituire un’arma a doppio taglio. Molti fans lo ameranno, altri ne rimarranno delusi. Viene riproposta la storia del fumetto cambiandone alcuni aspetti, come ad esempio l’eroe che viene mandato nel passato poiché nei comics è Kitty Pride e non Wolverine.

I passaggi tra passato e futuro sono altamente spettacolari, specie la contrapposizione tra la lotta con le sentinelle e quella alla Casa Bianca. La regia di Bryan Singer è nota al pubblico e sicuramente superiore a quella di Brett Ratner che lo aveva sostituito in X-Men Conflitto finale. Il personaggio di Mystica è particolarmente importante nella pellicola e svolge il ruolo di catalizzatore degli eventi, ma una menzione di merito va al sempre bravo Peter Dinklage, Golden Globe in Il Trono di Spade, che interpreta il cattivo dotato di straordinario intelletto e non di forza fisica Bolivar Trask.

Un X-Men particolarmente umoristico in vari passaggi, specie dove entra in gioco Quicksilver, interpretato da Evan Peters e che mostra come gli studios americani continuino con la linea già tracciata nella nuova serie di The Amazing Spiderman, dove i personaggi subiscono una caratterizzazione fumettistica. Il mondo dei Marvel Comics è amplissimo e da quando i supereroi hanno fatto il passaggio sul grande schermo, e per permettere alla saga degli X-Men di continuare con nuova linfa, si è scelto di cambiare tutto: come sempre il responso finale spetterà ai fans.

Un film che ci permetterà di scoprire di più sul passato di personaggi chiave e che arriva nelle sale italiane dal 22 maggio in 2D e 3D.

Valutazione: 7

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