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Il celebre fumetto di Zerocalcare “La profezia dell’Armadillo” verrà portato sul grande schermo delle sale cinematografiche grazie alla collaborazione del fumettista con Valerio Mastandrea , alla sua opera prima da regista.

Abbiamo incontrato Zerocalcare, che ci ha raccontato la sua prima esperienza da sceneggiatore e ci ha spiegato la difficoltà del passare dai suoi fumetti che sono spesso pieni di dialoghi in forma di flusso di coscienza, ad una vera e propria scenggiatura.

Un’altra difficoltà affrontata dal giovane artista è quella di iniziare a dover confrontare le sue idee con gli altri, perchè di solito i suoi processi creativi sono in solitaria, ma ne sta prendendo il lato positivo: “Valerio, (Mastandrea,ndr) è un pozzo di idee, che poi cambia continuamente fino ad arrivare alla verione perfetta, ovvero quella finale, ma nel frattempo mi ha dato spunti per 10 o 20 nuovi libri”.

Nell’incontro con il pubblico presso l’IFest di Roma, Zerocalcare ha svelato anche qualche dettaglio del suo prossimo libro: che si parlasse della sua famiglia era già cosa nota, ma ha confermato che non risparmierà nulla o nessuno – o quasi, l’opera sta passando sotto la simpatica censura dell’ormai mitica madre dell’artista – riuscendo ad incuriosire così il pubblico.

Sempre all’interno dell’incontro con il pubblico, Zerocalcare ha raccontato che prossimamente le sue opere verranno distribuite anche all’estero: tra i paesi che ne hanno acquisito i diritti ci sono la Bosnia Erzegovina e la Polonia. Per gli affezionati del blog ci sono rassicurazioni: presto tornerà a pubblicare anche lì con le famose “tavole del lunedì”.

Ecco le risposte che Zerocalcare ci ha rilasciato:

Da fumettista a sceneggiatore di film, ci parli della tua esperienza con Valerio Mastandrea?

Per il momento ho il voto di silenzio, non posso dire quasi nulla sul film. Come esperienza è super stimolante, nel senso che è la prima volta che mi trovo a lavorare con altre persone,mi spiego meglio: io ho già lavorato con altre persone quando stavo in ufficio o lavoravo in aeroporto, ma mai per cose creative, scrittura disegni etc. In questa occasione per la prima volta mi sono confrontato con l’idea di brainstorming ed altre riunioni che non mi erano mai capitate, e mi hanno fatto crescere molto.
Poi ho imparato sulla mia pelle la differenza tra il linguaggio del fumetto ed il linguaggio del cinema e della recitazione in generale: io sono uno che attacca i pipponi nei fumetti, fa anche delle vignette molto molto lunghe e verbose che riportata sul recitato questa roba è orribile, quindi mi sono reso conto di quali erano le cose da limare.

Il tuo rapporto con Valerio Mastandrea?

Valerio e io siamo molto affini come personalità, ma anche come biografie e luoghi frequentati, quindi mi sono trovato molto bene da subito, ma questo già lo sapevo.
Lo conoscevo già, ma non a livello così profondo e continuativo, in realtà avevamo già moltissimi amici in comune da prima e quindi per questo mi sembrava di giocare in casa.

Pensi di continuare con il cinema?

No, nel senso che sono stato molto contento di fare quello che ho fatto, ma poi mi sono reso conto che ci sono ambienti in cui trovo difficoltà a relazionarmi, come l’ambiente del Cinema, della Televisione che sono ambienti in cui ho difficoltà serie a starci dentro.

Il prossimo lavoro di fumettista, come molti sappiamo, la tua prossima opera parlerà della tua famiglia, in cui tua madre ha un ruolo fondamentale sia come protagonista che come simpatico censore degli episodi meno convenienti. Quand’è che la farai conoscere di persona al tuo pubblico?

” (Risata ndr) Mah spero mai nella vita e la terrò nascosta a chiunque !”

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